Cos’è la tassa di soggiorno e come funziona per gli affitti brevi?

B&B, affittacamere e case vacanza: cos’è la tassa di soggiorno e come riscuoterla

Hai un B&B, una casa vacanze o delle stanze che affitti temporaneamente e vuoi sapere cos’è la tassa di soggiorno? Se svolgi un’attività di questo genere è importante che tu conosca la normativa a riguardo e la regolamentazione vigente nella tua città.

La tassa di soggiorno è un contributo introdotto dal decreto legge n.23 del 14 marzo 2011, che può essere richiesto dai comuni capoluogo di provincia o quelli di interesse turistico, a tutte le persone che alloggiano presso le strutture ricettive presenti nel loro territorio. In altre parole la tassa di soggiorno è un’imposta che rappresenta un obbligo sia per i viaggiatori sia per i proprietari delle strutture. I primi sono tenuti a corrispondere questo pagamento, i secondi devono riscuoterlo e successivamente versarlo allo Stato.

Cos’è l’imposta di soggiorno?

La tassa di soggiorno varia a seconda dei comuni e delle strutture ricettive. Se l’importo massimo richiedibile per notte è di 5 euro, l’imposta di soggiorno a Roma per legge può arrivare anche 10 euro a notte, ferma restando la necessità di rispettare dei criteri di proporzionalità tra le strutture. Quindi se in un albergo a 1 o 2 stelle si possono chiedere 3 euro per notte, in un albergo a 5 stelle si può partire dai 7 euro per notte.

Un altro fattore di disomogeneità, tra i comuni che hanno introdotto questa tassa, è il fatto che sia dovuta solo per un numero di notti consecutivo, parametro che varia a seconda della zona da 4 a 30 notti. In alcuni comuni addirittura non viene specificato il limite temporale.

Chiunque gestisca una struttura ricettiva deve quindi sapere cos’è la tassa di soggiorno e restare aggiornato sulla regolamentazione del proprio comune.

Come funziona la tassa per gli affitti brevi?

Una modifica al decreto Legislativo sopra citato, avvenuta nel 2017, ha introdotto l’imposta di soggiorno anche per chi affitta tramite intermediari come Booking, Aribnb o altre piattaforme simili. Ecco qualche informazione utile:

  • Tutte le strutture, dai B&B, alle case vacanza, agli affittacamere, che siano professionali o anche gestite in forma non imprenditoriale, sono tenute al pagamento del contributo di soggiorno.
  • Il mancato pagamento comporta sanzioni, a carico di proprietari e inquilini, che possono essere di natura amministrativa o addirittura penale.
  • I comuni, sempre rispettando il limite stabilito dalla legge, possono stabilire di riscuotere il pagamento di una quota fissa, oppure in percentuale sul prezzo della prenotazione. Alcuni comuni infine richiedono la tassa di soggiorno solo in determinati periodi dell’anno considerati di alta stagione.
  • Ci sono poi delle esenzioni, che riguardano per esempio i bambini più piccoli di 12 anni o gli over 65, gli appartenenti alle forze dell’ordine, i portatori di handicap o le persone affette da determinate patologie.

Tassa di soggiorno per affitti brevi: a chi rivolgersi?

Ora che sai cos’è la tassa di soggiorno hai anche capito che un errore nelle modalità di riscossione o di pagamento al tuo comune possono causarti un grave danno economico. Ogni comune prevede infatti delle modalità di comunicazione specifiche stabilendo anche i termini di presentazione dei moduli e dei pagamenti.

Se non vuoi incorrere in alcun tipo di errore e guadagnare dal tuo immobile puoi delegare Beesprint la sua gestione. Ci occuperemo di trovare per te inquilini referenziati curando al tempo stesso ogni aspetto pratico e burocratico come, appunto, il pagamento della tassa di soggiorno.